Quick-Step Floors, Gilbert vuole chiudere col botto: nel mirino Sanremo e Roubaix

Philippe Gilbert si dà due anni per entrare nella storia. Indubbiamente tra i corridori più importanti dell’ultima decade, unico nella storia assieme a Davide Rebellin ad aver conquistato il Trittico delle Ardenne in una sola stagione, il belga quest’anno ha ritrovato nuovi stimoli con il passaggio alla Quick-Step Floors, coronando una primavera da protagonista con il successo al Giro delle Fiandre. Già vincitore in carriera di Liegi – Bastogne – Liegi e Lombardia, l’ex iridato ora sogna di completare la cinquina nella classiche Monumento puntando a Milano – Sanremo e Parigi – Roubaix per chiudere il conto.

Prima di lui solo i connazionali Rik Van Looy, Roger De Vlaeminck e l’immancabile Eddy Merckx ci sono riusciti, ma sono ormai 40 anni che è una chimera, con il solo Sean Kelly ad avvicinarsi all’impresa (gli manca solo il Fiandre, dove ha ottenuto tre secondi posti). Una impresa decisamente ardua quella che il 35enne vallone si è messo in testa, ma che per quanto mostrato in questo 2017 non è così lontana dalla sua portata.

Oltre al successo nella Ronde, Gilbert quest’anno ha concluso in seconda posizione altre due classiche del pavé di primo piano come E3 Harelbeke e Dwars Door Vlaanderen, conquistando poi anche la Amstel Gold Race, corsa per la quale ha rinunciato alla Roubaix, in cui comunque in squadra era la giornata di Tom Boonen, al suo addio alle corse. In precedenza era arrivato 29° a Sanremo in cui si era presentato senza grandi ambizioni, ad inizio della sua preparazione. Nella Classicissima vanta in carriera due terzi posti e altri due piazzamenti nei dieci, segno che il percorso è alla sua portata (anche se l’ultimo piazzamento degno di nota risale all’anno di grazia 2011, quando conquistò, oltre al Trittico delle Ardenne, anche Strade Bianche e Freccia del Brabante in una primavera straordinaria).

Discorso diverso invece per l’Inferno del Nord, corsa nella quale ha una sola partecipazione, nel 2007, con un non certo eccezionale 52° posto. Ma era ancora solamente un corridore di belle speranze, il cui unico successo maggiore nelle classiche era alla Omloop Het Nieuwsblad dell’anno precedente. In seguito, prima decise di specializzarsi nelle Ardenne, poi rimase bloccato in BMC da Greg Van Avermaet, fino allo scorso anno. Se la Roubaix è sicuramente l’obiettivo più difficile dei due, ha mostrato quest’anno come la sua esperienza e le sue caratteristiche fisiche possano assolutamente adattarsi anche a questo impegno.

La sua è una sfida, una scommessa che gli regala nuove, forti motivazioni. Di quelle che rilanciano una carriera già eccezionale, ma che può diventarlo ancor di più. Una sfida raccolta anche dal suo team manager Patrick Lefevere, con il quale ha rinnovato dunque per due ulteriori anni dopo questo primo anno così riuscito. “Non ha firmato per soldi, ma pensando agli obiettivi – ha spiegato in proposito a Het Nieuwbslad – Ha firmato per due anni perché si dà due anni per vincere Sanremo e Roubaix e arrivare a vincere tutte le Monumento. Se dovesse riuscirci, perderò un sacco di soldi perché c’è un premio importante. Ma ne sarò felice. Come Gilbert, anche io amo le sfide”.

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